Premessa: raccontarsi è difficile, motivo per cui mi presento con l’essenziale. Sono giornalista e counselor
Forte di una autentica passione per la storia, la letteratura e le neuroscienze, per i cambiamenti sociali e umani, ho scelto di fare la giornalista per poter raccontare il mondo che evolve, talvolta progredendo, talvolta involvendo. Per lo stesso motivo, ho conseguito il diploma di Counselor alla scuola italiana triennale. Un passo indietro. Appena laureata in Lettere Moderne, con 110/110, all’Università degli Studi di Ferrara, ho lavorato due anni al Dipartimento Scienze Umane di Unife e non solo, per progetti pioneristici, come furono allora Lesmu, un dizionario musicale digitale e un’opera multimediale, Cibit. (cfr sotto). Il digitale, allora, era lontano anni luce e essere impegnati in un simile percorso era davvero emozionante. La cultura è alla base del mestiere giornalistico, che vive di autonomia di pensiero, che la conoscenza forgia. Il rischio, diversamente, è farsi strumentalizzare. Lontani i tempi in cui il giornalista era rappresentato in camicia e bretelle davanti alla macchina da scrivere in una fumosa redazione, oggi è un professionista che deve sapere usare la tecnologia e i molteplici linguaggi che nei diversi ambiti creano l’informazione: politica, economia, cultura, impresa. Io ho scelto di essere una elaboratrice di notizie, quindi di essere una figura intermedia ma essenziale. Tradotto: ho clienti – nel pubblico e nel privato – la cui attività genera notizie, che io individuo come tali, ed elaboro come informazione per i media. Alla base sta la legge 150 del 2000 che parla di dovere, da parte degli enti pubblici, di informare e di diritto dei cittadini di essere informati. Oggi quasi tutti i soggetti pubblici e privati si avvalgono della mia figura. Anche le imprese, per fare un esempio, si sono accorte quanto comunicare – quindi non fare solo pubblicità – consolidi il loro brand e potenzi la loro reputazione.
Il giornalista che fa uffici stampa e consulenza, non è un esecutore, è un professionista che si avvale del principio di auto determinazione. Non è subalterno al suo interlocutore.
Ho fatto un percorso di ‘apprendistato’ o meglio ‘praticantato’ normale, occupandomi dentro e fuori le redazioni di cronaca, politica, economia, spettacolo. Appartengo alla generazione in cui ogni mattina bisognava inventarsi qualcosa. Mi sono così forgiata. Da collaboratrice di quotidiani, prima di dedicarmi esclusivamente alla attuale professione, credo di avere intervistato diverse centinaia di attori, cantanti, scrittori: da Alessandro Haber a Lunetta Savino, da Lucio Dalla a Fiorella Mannoia, da Nicola La Gioia a Margaret Mazzantini. Cfr LE MIE INTERVISTE. Solo conoscendo il lavoro delle redazioni, i processi che danno vita ai giornali come a tutti gli altri mezzi di comunicazione, si può svolgere il mio mestiere in maniera credibile, creando rapporti di fiducia e ottenendo risultati misurabili in credibilità per sè e per il cliente.
Indispensabile nel mio lavoro è la conoscenza di tutti i livelli istituzionali. Ossia cosa fanno i Comuni, le Province, le Regioni, il Parlamento, le Prefetture, le Questure. Avere elementi di diritto costituzionale e penale. Rispettare il codice deontologico – sconosciuto a molti comunicatori non giornalisti – le cui singole ‘carte’ ci permettono di essere liberi senza censure ma anche di non danneggiare altri o scrivere cose non veritiere e verificate ingannando il fruitore della notizia. Esempio? Un candidato sindaco che dichiara in campagna elettorale che riaprirà un ospedale non dice il vero, perché la competenza non è del Comune ma della Regione.
Tradotto, non divulgo iniziative/interventi/messaggi ingannevoli per l’utente finale, ossia il lettore (quotidiani), ascoltatore (radio), pubblico (tv). D‘altro canto, non spingo il cliente verso format comunicativi replicabili, perché lo standard, nella comunicazione, non esiste.
Vivo e ho sede a Ferrara (Via Corteveccia) ma lavoro prevalentemente su progetti nazionali. Cosa faccio in sintesi? Curo la comunicazione di singoli o soggetti economici e trasformo la loro attività in notizia. Scrivo discorsi per politici o rappresentanti di istituzioni che hanno forti competenze ma hanno bisogno di qualcuno che renda comprensibili e divulgativi (oltre he mediatici) i loro messaggi. La capacità è tradurre fedelmente il loro pensiero.
Dato che la comunicazione non ha senso senza ascolto e l’ascolto è alla base delle relazioni, soprattutto se si ritiene la fiducia un requisito, mi sono diplomata alla Scuola Italiana triennale di Counseling integrato. Ritengo infatti la relazione l’anello debole della comunicazione in una società super connessa. Nella relazione col cliente, il counseling permette di sondare le sue aspettative più profonde e non rivelate, di individuarle assieme, evitando una comunicazione standardizzata, quindi rassicurante ma inutile. Ogni cliente ha esigenze diverse, ha necessità di essere compreso nelle sfumature che lo differenziano e lo rendono unico e in quanto tale credibile. Ogni cliente è un individuo, ogni ente o soggetto pubblico è fatto di individui. ll lavoro di elaboratore di notizie richiede precisione, velocità, capacità di produrre testi in condizione di urgenza ed emergenza. Anche sotto un albero se necessario. La formazione in counseling consente un approccio trasversale alla materia e la personalizzazione della consulenza. Quindi un’aderenza del risultato alla realtà.
Nel luglio 20222, con Arianna Ruzza, ho lanciato C-DAY, progetto per promuovere il valore sociale dell’impresa (cfr pag dedicata).
RISERVATEZZA: tra i miei principi c’è la riservatezza. Non uso i social per il lavoro, non per anacronismo, ma perché ritengo la sobrietà un valore desueto che andrebbe recuperato.
BIOGRAFIA IN PILLOLE
Dopo la laurea in Lettere Moderne con 110/110, Unife, ho collaborato con il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Ferrara e col Dipartimento delle Arti e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze nell’ambito del progetto LesMu (Lessico della letteratura musicale italiana 1490-1950), opera multimediale uscita a dicembre 2007 per i tipi di Franco Cesati, e Cibit (Centro Interuniversitario Biblioteca Italiana Telematica).
Iscritta all’Albo dei Giornalisti Professionisti dal 2005.
Libera professionista dal 2008.
- Docente a contratto al Master di Giornalismo di I Livello Alma Mater Studiorum Bologna. Docenza sul lavoro autonomo.
- Membro della Commissione per gli esami di Cultura generale dell’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna.
- Organizzatrice di seminari per la formazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna.
- Organizzatrice di eventi e dibattiti di carattere collettivo (dal caregiver alla malattia psichiatrica).
- Relatrice a eventi formativi, dall’ODG alla Scuola di Alta Formazione dell’UNCM (Unione Nazionale Camere Minorili) al SSN.
- Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
- Membro del coordinamento del Concorso Letterario Nazionale Lions Melvin Jones.
- Presidente Giuria Concorso Nazionale Fantasy ‘Sulle ali del corvo.
- Membro Giuria Tecnica concorso nazionale di poesia Caput Gauri (2020-2021).
Autrice di testi sulla storia del territorio ferrarese realizzati anche in collaborazione con enti e istituzioni. Tra questi, Una Famiglia lunga un secolo (Este Edition, 2006), Mestieri Artigiani (Este Edition, 2016), Città del Ragazzo. Voci e sguardi in cammino (Este Edition, 2014), Don Piero Tollini. Tra profezia e cambiamento (Este Edition, 2016).
Autrice di saggi storici:
- Ciano. I giorni contati, contenuto nel volume Fabio Pittorru Romanziere e saggista (Este Edition 2014), Mi chiamo Tombino (Siti, rivista trimestrale di attualità e politica culturale dell’Unesco, 2011)
- Ambasciatori estensi tra Ferrara e Bologna nel Quattrocento, (Anecdota, Anno XX, N. 2, nel 2011)
- Giovanni Sabadino degli Arienti: un ambasciatore estense alla corte dei Bentivoglio, (Annali dell’Università di Ferrara, n.s., vol. I, Ottobre 2000).
Autrice di testi sulla storia delle imprese: KRIFI. L’impresa etica dal volto umano (Giraldi Editore, 2021)
Autrice di romanzi nella distribuzionale nazionale su macro temi di interesse sociale. Cfr, I MIEI LIBRI.
Nel 2017 ho ricevuto dalla Camera di Commercio di Ferrara il Riconoscimento Speciale/Premio Cultura «per l’attività giornalistica e di scrittrice sensibile e testimone attenta del proprio tempo, che da sempre predilige temi di attualità, di approfondimento psicologico e sociale».
Nel 2018, ho contribuito alla sceneggiatura della versione teatrale di INTERRUZIONI, tratto dall’omonimo libro, portato in scena dalla compagnia Spericolata Quinta, di e con Gianna Coletti, con debutto a Milano a novembre 2018. Spettacolo patrocinato dall’Associazione Luca Coscioni.
Nel 2021, ho ricevuto la benemerenza al Concorso nazionale Lions Melvin Jones per L’uva e l’acciaio (Giraldi Editore), che ha contribuito a fare conoscere nel mondo la biografia del tenore Daniele Barioni.
CURIOSITA’
Nel 2012, all’indomani del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, ho lanciato il tweet Libri per tendopoli, raggiungendo tutte le case editrici italiane, oltre che associazioni e privati. Ho raccolto 21mila346 libri poi distribuiti a tendopoli, biblioteche, parrocchie, scuole, carcere di Ferrara. Hanno risposto pressoché tutte le case editrici – e gruppi – italiane. da RCS Media Group a Condé Nast da Feltrinelli a Il Mulino, oltre che Università, Biblioteche, Associazioni e privati. Furono raccolti ben 21mila 346 libri. Dell’iniziativa si occuparono i media nazionali. Timbrati, suddivisi per generi, imballati e consegnati. Oltre 20 mila nei primi sette mesi. Gli ultimi 800 – conservati in accordo con Protezione Civile per servire in caso di nuove calamità – sono giunti a Montegallo, Comune in provincia di Ascoli Piceno, a ottobre 2016, dopo il terremoto del Centro Italia, in accordo con la Regione Emilia Romagna. Fungono ora – con soddisfazione del sindaco, Sergio Fabiani – da prima biblioteca.
HuffingtonPost, 17 ottobre 2016.
I dettagli, con evoluzione e nominativi di chi mi hai aiutato nel Poster, #libripertendopoli
Nel 2015, la mia risposta sulla mio profilo Fb all’allora vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Ferrara, secondo cui le abilità dei ragazzi portatori della sindrome di Down debbono limitarsi ai lavori di cugina e giardinaggio, creò sul tema un dibattito nazionale che portò alle dimissioni dello stesso vice presidente. Va detto che svolgevo allora l’attività di Ufficio stampa anche per l’Ordine, fatto che fu rilevato e che ho rivendicato come forma di libertà di espressione.