Sono una giornalista professionista e lavoro nel rispetto della notizia, dell’informazione e del codice deontologico. Aspetti che non andrebbero rimarcati, che dovrebbero essere assodati. Sempre più spesso però nel macro tema della comunicazione interferiscono il marketing e la divulgazione come opinione, ambiti che hanno dignità ma non necessariamente rientrano nell’informazione. Un esempio? Molti blog vengono considerati testate giornalistiche quando per essere tali è necessaria l’iscrizione in Tribunale. Un bravo giornalista può essere reputato un influencer per la sua autorevolezza, ma un influencer di professione non è un giornalista. Il giornalista opera al di fuori del mercato e un giornalista professionista deve vivere esclusivamente del proprio lavoro. Un giornalista, soprattutto, non è solo colui che scrive all’interno di una redazione ma anche chi fornisce la notizia alla stessa redazione. Che di lui si fida. 

Tra Uffici stampa e consulenza.

L’attività di ufficio stampa è regolata dalla Legge 150/2000, il cui presupposto è il dovere delle istituzioni di informare e dei cittadini di essere informati. Oggi, qualsiasi istituzione, soggetto economico, associazione di categoria, azienda privata ha un ufficio stampa. Il giornalista che opera in un ufficio stampa deve innanzitutto conoscere come funziona una redazione, cartacea, on line, televisiva, radio. Meglio se ci ha lavorato, perché così ne conosce le dinamiche per esperienza. Deve saper usare i vari linguaggi, quindi per carta stampata, radio, tv, social. Deve sapere su quali criteri si selezionano le notizie e come diffonderle. Deve essere credibile di fronte alle redazioni, ai colleghi, cui affida la propria news, di cui sarà verificata attendibilità, impatto, necessità. Deve avvalersi del principio di autodeterminazione nel diffondere una notizia, che mai deve essere propaganda. Deve diffondere solo contenuti veri e verificabili. Col committente/committenti deve sussistere un rapporto di reciprocità. Chi si serve di uffici stampa/consulenti? Quasi tutti i politici, dai sindaci ai parlamentari, per fare conoscere l’attività svolta. E’ importante che siano giornalisti, per i motivi sopra indicati, perché conoscono e rispettano la deontologia e conoscono la filiera dell’informazione. Spesso, soprattutto nel privato, a lavorare negli uffici stampa non sono giornalisti ma comunicatori che conoscono bene la tecnologia, non i contenuti, anche se magari scrivono bene. Ma non basta. Perché? Perché il giornalista si attiene al codice deontologico, il cui presupposto è la veridicità di quanto divulga. Chi non lo conosce, confonde, altera, maschera. Anche senza dolo, ma per non conoscenza delle regole. Qui sta la differenza tra marketing/pubblicità e informazione.  Se per svolgere l’attività di ufficio stampa, in ambito economico, culturale, politico, non è necessario condividere le opinioni del proprio committente, lo è comunque attenersi al codice.  Quando si presta consulenza e si elaborano strategie, la condivisione di una idea di società, di mondo, di umanità è indispensabile per coerenza con se stessi. Elaborare notizie significa infatti suscitare opinioni e sentimenti. In questo ruolo si scrivono spesso discorsi pubblici per i propri committenti. Questo proprio per garantire la qualità divulgativa, la comprensione dei concetti. Ecco che conoscere bene il proprio committente, condividerne la scala di valori, tradurre in parole chiare il suo pensiero, richiede grande responsabilità. Oggi le professioni sono sempre più intersecate, di qui la mia scelta di non operare in un ambito o nell’altro ma in entrambi, in un rapporto di consequenzialità. 

DOMANDE FREQUENTI.

Come e dove può operare un giornalista?

In tutti i campi, dalla politica alla sanità passando per la cultura e l’editoria. Può scrivere per un quotidiano o periodico o fare uffici stampa e consulenze. 

Chi fa uffici stampa e consulenze, che servizi può offrire?

Ufficio stampa, consulenza della comunicazione, realizzazione e supervisione progetti, percorsi di profilazione e reputazione. Può scrivere news letter, discorsi, collaborare alla stesura di libri, lanciare prodotti in collaborazione con gli uffici marketing nelle imprese private. Sempre nel rispetto del codice. Può moderare dibattiti, presentare libri, organizzare eventi di carattere collettivo.

Con che strumenti opera?

Con tutti, social compresi, di cui deve conoscere il potenziale. Il giornalista non è tuttavia un tuttologo, motivo per cui un giornalista che segue la comunicazione di pubblico e privato deve, all’occorrenza, sapersi rivolgere ad altre figure.

A chi può essere paragonato un giornalista libero professionista?

A un avvocato, a un architetto, a un ingegnere. L’informazione è una cosa seria, come la giustizia, il decoro, l’urbanistica di una città.